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Melassa per shisha senza tabacco ?

Narghilè Shisha
Melassa per shisha senza tabacco ?

Melassa senza tabacco si può trovare in Italia?

 

Prima di poter parlare di  melassa o tabacco da narghilè, occorre fare chiarezza su come è composto il la melassa per narghilè.

 

Il tabacco da narghilè o tabamel nasce come melassa ( quindi come miele o canna da zucchero) macerata e aromatizzata ai frutti o altre fragranze.

Perché al composto viene aggiunto tabacco? La melassa, per sua stessa natura, è troppo liquida per essere posizionata sul braciere.

La soluzione che fu trovata in Egitto per risolvere il problema è stata quella di utilizzare il tabacco non come componente principale ma come aggregante in percentuale minima (meno del 5%!). Questo è la ragione per cui la shisha  non crea dipendenza.

Restava ancora un problema da risolvere: il carbone di cocco brucia ad una temperatura fra i 250 e i 300 gradi. E’ ovvio che, sebbene separata dalla stagnola, a queste temperature la melassa avrebbe finito per incenerirsi molto velocemente.

La soluzione  che fu trovata per mantenere il sapore di frutta a lungo fu quella di aggiungere glicerina liquida:  usata sia come stabilizzante, sia come composto che mescolato alla melassa in quanti abbassa la capacità della stessa ad incendiarsi.

Ecco infine  inventata la melassa da narghilè!

Le varianti, compresa la melassa senza tabacco, derivano tutte da questa prima invenzione.

Spesso, l’aggregante differente nelle melasse senza tabacco, è la segatura di legno.

Le melasse senza tabacco sono importate di solito in Italia da Cina e India, come profumatori per ambienti, i  quanto ovviamente come melasse in Italia sono illegali 

Il problema vero è che non si ne conosce la composizione, queste melasse  sono vendute fuori dalla rete dei monopoli di stato e non sono state analizzate dalla rete dei laboratori  di ADM.

Una ben più complicato processo autorizzativo subiscono i prodotti venduti tramite la rete dei monopoli di stato che, prima di essere commercializzati, sono analizzati e verificati dai laboratori dei monopoli stessi.

Un’ulteriore considerazione è d’obbligo: non esiste una normativa precisa che ne definisca la commercializzazione; il rischio nel comprarli e nel venderli, come già capitato ad alcuni, in caso di controllo delle autorità è di vedersi accusati di contrabbando.

Ci si domanda, visto il minimo quantitativo di tabacco contenuto ,nei prodotti venduti dai monopoli di stato se valga la pena di correre tutti questi rischi, per fumare cosa? un prodotto potenzialmente pericoloso e non in regola con le normative italiane