Narghilè shisha:è importante il paese di provenienza?

 

La risposta appare ovvia: sono loro che hanno inventato il narghilè, sono loro che lo fumano da 500 anni sono loro che ne conoscono pregi e difetti.

Ho imparato negli anni che la tradizione ha il suo peso in tutto quello che compriamo.

Nonostante quello che si pensa una Ferrari fatta in Cina non sarà mai una Ferrari, il parmigiano fatto in India non sarà mai parmigiano.

Quando diedi vita  questo sito, oggi sicuramente il più importante in Italia, feci una scelta ben precisa: il narghilè per me è tradizione, e credo lo possa capire solo chi è stato al Cairo, non posso assolutamente pensare di comprare e vendere  un oggetto russo tedesco  e men che meno cinese.

Non sopporto i narghilè moderni tutti sagomati lucidi e privi di personalità, non sopporto gli oggetti di design, il narghilè è tradizione e gli unici che possono insegnarci qualcosa in questo campo sono proprio i mediorientali.

Se avete modo di girare nella zona del Kan-kalili al Cairo, vi renderete conto che tutti i loro narghilè o meglio come la chiamano loro la shisha, sono tradizionali, pensati e studiati per ogni mercato del mondo ma tutti rigorosamente con la forma della tradizione. Potrete trovare quelli a forma di mitra di oggetti strani, solo per noi turisti, ma se girate nei locali troverete solo e sempre oggetti della tradizione.

Un narghilè egiziano è fatto a mano, non è mai perfetto, spesso se prendete due modelli identici, uno è più alto uno è più basso, spesso hanno mille piccole imperfezioni: ma questa è la loro forza, oggetti realizzati uno per uno a mano.

Un narghilè egiziano dura una vita è un oggetto d’arte e fa il suo dovere dal primo all’ultimo giorno, puoi lasciarlo all’aperto dimenticarti per anni che esiste ma non appena gli dai di nuovo vita ricomincerà a funzionare come il primo giorno e soprattutto ogni volta che lo guarderai ti riporterà ai tempi di Saladino e a un’atmosfera di un passato arabo che ha centinaia di anni